Nuova Riveduta:

Giobbe 16:17

Eppure, le mie mani non commisero mai violenza,
e la mia preghiera fu sempre pura.

C.E.I.:

Giobbe 16:17

Non c'è violenza nelle mie mani
e pura è stata la mia preghiera.

Nuova Diodati:

Giobbe 16:17

anche se non c'è alcuna violenza nelle mie mani e la mia preghiera è pura.

Riveduta 2020:

Giobbe 16:17

Eppure, le mie mani non commisero mai violenza, e la mia preghiera fu sempre pura.

La Parola è Vita:

Giobbe 16:17

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La Parola è Vita
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Riveduta:

Giobbe 16:17

Eppure, le mie mani non commisero mai violenza, e la mia preghiera fu sempre pura.

Ricciotti:

Giobbe 16:17

la mia faccia s'è gonfiata pel piangere, le mie palpebre si sono ottenebrate.

Tintori:

Giobbe 16:17

La mia faccia è gonfia dal pianto, le mie palpebre si sono oscurate.

Martini:

Giobbe 16:17

La mia faccia è gonfia dal pianto, e la caligine ingombra le mie pupille.

Diodati:

Giobbe 16:17

Quantunque non vi sia violenza nelle mie mani, E la mia orazione sia pura.

Commentario abbreviato:

Giobbe 16:17

Versetti 17-22

La condizione di Giobbe era molto deplorevole, ma aveva la testimonianza della sua coscienza che non si era mai permesso di commettere un peccato grave. Nessuno è mai stato più pronto a riconoscere i peccati di infermità. Elifaz lo aveva accusato di ipocrisia nella religione, ma lui specifica la preghiera, il grande atto di religione, e professa che in questo era puro, anche se non da ogni infermità. Aveva un Dio a cui rivolgersi, che non dubitava prendesse in considerazione tutti i suoi dolori. Coloro che versano lacrime davanti a Dio, pur non potendo difendere se stessi a causa dei loro difetti, hanno un Amico che li difende, il Figlio dell'uomo, e su di lui dobbiamo fondare tutte le nostre speranze di essere accettati da Dio. Morire significa imboccare una strada da cui non torneremo. Tutti noi dobbiamo intraprendere questo viaggio, molto certamente e molto presto. Il Salvatore non dovrebbe quindi essere prezioso per le nostre anime? E non dovremmo essere pronti a obbedire e a soffrire per amor suo? Se le nostre coscienze sono cosparse del suo sangue espiatorio e testimoniano che non stiamo vivendo nel peccato o nell'ipocrisia, quando andremo per la strada da cui non torneremo, sarà una liberazione dalla prigione e un ingresso nella felicità eterna.

Riferimenti incrociati:

Giobbe 16:17

Giob 11:14; 15:20,34; 21:27,28; 22:5-9; 27:6,7; 29:12-17; 31:1-40; Sal 7:3-5; 44:17-21
Giob 8:5,6; Sal 66:18,19; Prov 15:8; 1Ti 2:8

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